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Modalità
Online
Rivolto a
Privati
Livello
Intermedio
Durata
25 ore
Al termine
Attestato o Certificato di altro tipo
Descrizione
La didattica inclusiva è un obbligo che è stato inserito con la Riforma Gentile nel 1923: la didattica inclusiva nasce come esclusiva per alunni sordi e ciechi.
Bisogna attendere il secondo dopoguerra perché la didattica inclusiva si traduca effettivamente in inclusione, ad iniziare dall’inserimento degli alunni ciechi e sordi nelle scuole comuni e non più in scuole o classi speciali, per poi estendersi alle altre disabilità.
E’ la Costituzione italiana a porre le basi per la scuola e la didattica inclusiva: la scuola dev’essere obbligatoria, gratuita per tutti e lo Stato deve rimuovere ogni ostacolo alla libertà e al pieno sviluppo degli individui.
Nasce da qui il ruolo fondamentale dell’insegnante di sostegno, con formazione e competenze specifiche in pedagogia e didattica speciale, al fine di garantire la didattica inclusiva per gli alunni con disabilità. Il suo ruolo è a sostegno dell’intera classe frequentata dall’alunno con disabilità.
Nell’ottica della didattica inclusiva l’alunno con disabilità è considerato un bambino diverso come tutti gli altri bambini, ciascuno con le proprie peculiarità.
Di fondamentale importanza per garantire la didattica inclusiva è il sostegno scolastico: la figura del docente di sostegno è regolamentato dalla legge 104 del 1992.
Ruolo altrettanto importante, di affiancamento e supporto al docente di sostegno, hanno gli assistenti, gli operatori inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado, al fine di supportare e favorire la didattica inclusiva degli alunni disabili aventi diritto a misure di sostegno e integrazione (legge 104/92).
L’Assistente, pur rientrando all’interno del personale non docente, si interfaccia con i docenti di classe e la sua attività è complementare a quella dell’insegnante di sostegno. Il suo intervento, centrato essenzialmente sulla relazione, a soddisfare gli interessi e i bisogni dell’alunno disabile, attraverso l’individuazione di risorse ed opportunità che gli permettano di vivere maggiori possibilità di partecipazione ed integrazione.
Il corso ha una durata complessiva di 25 ore di formazione articolate in:
- Videolezioni: 3 ore 30 minuti
- Questionari di apprendimento: 1 ora 30 minuti
- Sviluppo dello studio personale: 20 ore
Il corso è rivolto agli operatori impegnati nelle scuole di ogni ordine e grado, in particolare nell’affiancamento alla classe e ai ragazzi con disabilità e BES; di particolare interesse per tutti coloro che intendono acquisire o approfondire conoscenze e competenze specifiche nell’affiancamento al sostegno della classe con alunni disabili.
Offerta: Prezzi, Costi e condizioni
Prezzo | Descrizione |
---|---|
€ 89 | Cad. Studente |
Il corso è in offerta a € 89
Programma del Corso
PROGRAMMA DETTAGLIATO
MODULO 1 – Chi è l’Assistente Educativo
In questo modulo si illustra la figura dell’assistente educativo, quali sono le sue funzioni, dove opera e con quali soggetti.
- LEZIONE Uno – Normativa
L’Assistente Educativo è una figura professionale che si interfaccia con i docenti di classe e la cui attività è complementare a quella dell’insegnante di sostegno; contribuisce a delineare e proseguire gli obiettivi didattico/educativi previsti dal P.E.I (piano educativo individualizzato).
- LEZIONE Due – Sbocchi Lavorativi
L’Assistente Educativo trova collocazione sia nel campo pubblico che privato, scolastico ed extrascolastico, a titolo esemplificativo: scuole di ogni ordine e grado, centri diurni, ecc.
MODULO 2 – Psicopedagogia del Disabile
In questo modulo si approfondiranno le tematiche della pedagogia legate alle disabilità, quali sono stati i pensieri e gli studiosi dell’ambito, e il raggio di intervento dell’azione educativa nel corso nel corso degli anni.
- LEZIONE Uno – Elementi di Pedagogia Speciale
I contenuti e i confini della ricerca in pedagogia sociale sono continuamente interessati da rielaborazioni e revisioni dovute al rapido mutare delle variabili sociali, economiche, politiche e culturali. Tutto ciò apre uno spazio di riflessione quanto mai ampio e complesso, mettendo in evidenza le nuove esigenze di formazione proprie della società contemporanea. Ecco, dunque, che alcuni tra gli oggetti privilegiati di indagine della pedagogia sociale sono identificabili nelle valenze educative delle diverse istituzioni sociali (famiglia, scuola, università, lavoro, servizi) e nella progettazione di modalità opportune di intervento finalizzate alla promozione del benessere personale e sociale e, di conseguenza, alla prevenzione del disagio.
- LEZIONE Due – Elementi di Pedagogia Speciale II
Nello specifico, tra le diverse analisi in corso sono oggetto di approfondimento tematiche quali l’educazione alla politica, l’importanza del terzo settore (associazioni, volontariato, cooperative sociali), l’individuazione di nuovi servizi sociali e di nuove dimensioni professionali nell’ambito educativo. Si prospetta così una pedagogia sociale sociologicamente sensibile perché attenta ai cambiamenti della società e pedagogicamente connotata, ossia carica di significati educativi per incrementare spazi di azione sempre più efficaci ed efficienti. In particolare, la pedagogia sociale prendendo atto del concreto e articolato procedere storico di una data società, ha come obiettivo quello di studiare progetti educativi riguardanti l’andamento della comunità sociale, le singole istituzioni educative, il ruolo e le funzioni dei soggetti in esse agenti: così operando, si trova ad interpretare le esigenze sociali per offrire un servizio alle persone tutte.
- LEZIONE Tre – Dall’integrazione all’inclusione pt.1
L’Italia, a differenza degli altri Paesi Europei, può vantare un’esperienza di ormai 30 anni di integrazione scolastica degli alunni con disabilità nella scuola ordinaria, a partire dalla prima legge datata 1971, fino ad arrivare a quella principale più attuale, la Legge Quadro 104 del 1992. Negli ultimi anni anche la Comunità Europea ha focalizzato la sua attenzione sull’educazione dei bambini con bisogni speciali e sulla loro situazione nelle scuole. Citando soltanto i documenti più importanti, facciamo riferimento alla Dichiarazione di Salamanca (UE, 1997), la Carta di azione per i bisogni educativi speciali (UNESCO 1994); e sopra ogni documento, la Convenzione dei diritti delle Persone con Disabilità redatta dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (2006), sottoscritta da molti paesi del mondo.
- LEZIONE Quattro – Dall’integrazione all’inclusione pt.2
Nella Convenzione il concetto di disabilità non indica più un assoluto della persona come in passato, ma riguarda il rapporto tra la persona e il suo ambiente di riferimento. In tal senso, negli ultimi anni, soprattutto con l’avvento di nuove tecnologie, sono state abbattute numerose barriere, riducendo il grado di disabilità, qualunque fosse il suo genere.
- LEZIONE Cinque – Buone prassi di inclusione scolastica pt.1
Nel momento in cui un bambino inizia un percorso scolastico, immediatamente si avvia un incontro che va oltre la concretezza dello scambio tra l’insegnante e il bambino: si produce un incontro tra due mondi, la famiglia e la scuola, ognuno caratterizzato da specifiche regole e particolari modalità di funzionamento.
- LEZIONE Sei – Buone prassi di inclusione scolastica pt.2
Compito della scuola diventa, allora, non solo il pensiero del bambino immerso nelle sue reti familiari e sociali ma anche il pensiero organizzativo in grado di garantire spazi e tempi adeguati per realizzare e favorire l’incontro.
MODULO 3 – Conoscere le Leggi sulle Disabilità
In questo modulo si comprenderanno le norme che fanno parte del mondo delle disabilità e cosa collegano queste norme al mondo della scuola, con i relativi processi legati all’inclusione del soggetto nella vita scolastica.
- LEZIONE Uno – La Legge 104/92
La legge 5 febbraio 1992 n. 104, più nota come legge 104/92, è il riferimento legislativo “per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”.
- LEZIONE Due – La Legge 517/77 e Successive Modificazioni
Legge 517/77, stabilisce con chiarezza presupposti, condizioni, strumenti e finalità per l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità, in un quadro di riforma della scuola: la programmazione, la flessibilità, le attività integrative, la funzione formativa della valutazione, l’abolizione degli esami di riparazione. Da una scuola uguale per tutti ad un a scuola diversa per ciascuno, nella quale l’ alunno con handicap sia accettato in via normale.
Alle attività di classe si aggiungono le attività di gruppo; altro punto fondamentale è introduzione della figura dell’insegnante di sostegno nella scuola elementare e media e recepisce il concetto di individualizzazione dell’insegnamento.
MODULO 4 – Nozioni sulle Disabilità
In questo modulo si approfondiranno le varie disabilità esistenti, per macro aree, per poter capire in base al tipo di difficoltà riscontrata, quale tipo di intervento educativo bisogna calibrare per avere un intervento efficace.
- LEZIONE Uno – Disabilità Intellettiva ed Emotiva
La disabilità intellettiva è considerata un disturbo dello sviluppo neurologico. I disturbi dello sviluppo neurologico sono neurologicamente condizioni che appaiono nella prima infanzia, di solito prima dell’ingresso della scuola e compromettono lo sviluppo di funzionamento personale, sociale, scolastico e/o lavorativo basano. Essi comprendono generalmente difficoltà con l’acquisizione, il mantenimento, o l’applicazione di competenze o di insiemi di informazioni specifiche.
I disturbi del neurosviluppo possono comportare alterazioni dell’attenzione, della memoria, della percezione, del linguaggio oppure delle relazioni sociali. Altri disturbi frequenti dello sviluppo neurologico comprendono sindrome da deficit di attenzione e iperattività, disturbi dello spettro autistico, e disturbi di apprendimento.
- LEZIONE Due – Disabilità Motoria
Per impaccio motorio si intende una serie di gesti goffi e pesanti o un’impossibilità a ottenere un rilassamento muscolare attivo che può arrivare a una contrazione cerea e a un irrigidimento degli arti tipici della catalessia. Anche in questo caso, è difficile rintracciare le cause eziologiche. Così se qualche studioso pensa a un’origine organica che implica un arresto dello sviluppo del sistema piramidale, altre autorevoli testimonianze riconducono la goffaggine dei gesti a un significato nevrotico e a un’emotività invasiva.
Le disprassie motorie sono delle perturbazioni nell’organizzazione dello schema corporeo e della rappresentazione spazio-temporale. In questi casi il movimento appare scoordinato e maldestro, tanto da rendere deficitarie azioni come vestirsi, allacciarsi le scarpe, battere le mani, ecc. Nella disprassia gli esami neurologici sono quasi sempre normali, per cui le disabilità motorie sono spesso attribuite a consistenti problematiche psicologiche.
- LEZIONE Tre – Disturbi Comportamentali
I disturbi del comportamento comprendono una serie di condotte definite “esternalizzanti”, in quanto comprendono comportamenti in cui il disagio interno viene rivolto verso l’esterno attraverso condotte disfunzionali come l’aggressività, l’impulsività, la sfida, la violazione delle regole e altre condotte considerate socialmente inappropriate.
In età prescolare e scolare, gli accessi comportamentali possono verificarsi in modo isolato e temporaneo, quando ad esempio sono legati ad aspetti situazionali o alla particolare fase di sviluppo in cui si trova il bambino, oppure possono rappresentare dei veri e propri campanelli d’allarme per l’insorgenza di futuri disturbi del comportamento.
La capacità di agire in maniera appropriata rispetto alle norme sociali e di regolare autonomamente il proprio comportamento costituiscono due aspetti basilari dello sviluppo del bambino.
MODULO 5 – Strategie d’Intervento
In questo modulo si toccherà con mano le strategie più utilizzate nel mondo della scuola con consigli pratici, esempi, collegamenti utili per poter iniziare a lavorare nel mondo della scuola come assistente educativo.
- LEZIONE Uno – Strategie d’Intervento
Lo studente dovrebbe essere in grado di:
- Descrivere le caratteristiche dei modelli di progettazione formativa;
- Elaborare un progetto formativo a. pianificare un’analisi dei fabbisogni formativi;
- Definire gli obiettivi generali e specifici di un progetto formativo.
- LEZIONE Due – Cosa fare a Scuola
Diviene necessario per gli insegnanti affinare lo sguardo e attraverso la pratica dell’osservazione sistematica cogliere i limiti e le potenzialità del bambino da educare, valutarne i bisogni e progettare per lui dei percorsi di apprendimento personalizzati e significativi in grado di agire su quella che Vygotskij chiama zona di sviluppo prossimale.
- LEZIONE Tre – Attività per Bambini con Basso Livello di Funzionalità
Come strutturale con esempi pratici la classe, i materiali, l’orario, le attività, la socializzazione con i compagni, la didattica in maniera semplificata, creando dei materiali, simulare dei giochi sull’area sociale, motorio prassica, cognitiva, affettivo emozionale, comunicazione e linguaggio.
- LEZIONE Quattro– Medio Alto Livello di Funzionalità
Come strutturale con esempi pratici la classe, i materiali, l’orario, le attività, la socializzazione con i compagni, la didattica in maniera semplificata, creando dei materiali, simulare dei giochi sull’area sociale, motorio prassica, cognitiva, affettivo emozionale, comunicazione e linguaggio.
MODULO 6 – Nozioni di Primo Soccorso
In questo modulo si enunciano i principi di pronto soccorso per poter completare la preparazione dell’operatore per permettergli di sentirsi pronto in qualsiasi momento.
Fermo restando che il principale suggerimento è quello di allertare gli addetti al Primo Soccorso e/o il 118, si è ritenuto utile descrivere manovre semplici che possono essere eseguite da tutti. Si vogliono fornire alcuni cenni sulla rianimazione cardiorespiratoria (BLS) a titolo puramente conoscitivo, data la complessità dell’intervento che può essere effettuato solo da personale appositamente addestrato.
MODULO 7 – Pianificazione del Progetto Educativo Individualizzato (PEI)
In questo modulo si elencano gli strumenti utilizzati dalla scuola per poter garantire un percorso educativo adatto alle esigenze del ragazzo.
- LEZIONE Uno – Pianificazione del Progetto Educativo Individualizzato
Prima di costruire il Piano Educativo Individualizzato è necessario disporre di una serie di informazioni essenziali raccolte attraverso incontri con gli interlocutori privilegiati con cui la scuola deve collaborare: la scuola precedente, gli specialisti dei servizi sanitari, la famiglia.
Un’attenta lettura della diagnosi funzionale consegnata alla scuola dai servizi di Neuropsichiatria Infantile serve a integrare le informazioni raccolte con ulteriori dati clinici che indicano i livelli di sviluppo dell’alunno nelle diverse aree e le potenzialità. A questo punto gli insegnanti, dopo una fase di osservazione procedono alla costruzione del Profilo Dinamico Funzionale.
- LEZIONE Due – La Creazione della Rete tra Scuola e Famiglia
Il processo di innovazione della scuola indotto dall’introduzione dell’autonomia e dall’applicazione della riforma segna il passaggio da un sistema policentrico e quindi polverizzato, alla realizzazione di una rete sistemica in cui gli attori, che concorrono in diversa misura alla realizzazione del processo educativo, operano in un’ottica sinergica e lasciano spazio a margini di flessibilità e di adattabilità, mettendo in campo dinamiche di interazione delle responsabilità di tutte le componenti del processo educativo e formativo (quelle che sono state definite “l’esagono del sistema educativo”: la scuola, la famiglia, gli enti locali, l’associazionismo, il mondo del lavoro, le chiese).
MODULO 8 – Etica Professionale
In questo modulo viene sottolineata l’importanza dell’operatore di mantenere la sua professionalità attraverso importanti spunti che garantiranno la buona riuscita del proprio lavoro.
Il termine deontologia è normalmente utilizzato in coppia con l’aggettivo “professionale” ed è così che lo utilizzeremo anche noi quando parleremo di deontologia professionale, nel senso dell’applicazione dell’etica e della morale alla professione, nel nostro caso dell’operatore sociale, per definire i principi e le regole che vanno osservati nell’esercizio della professione al fine di impedire di ledere la dignità o la salute degli utenti.
Obiettivi del Corso
Il corso ha l’obiettivo di offrire conoscenze e competenze utili:
- ad organizzare il proprio intervento a supporto della didattica inclusiva in modalità di intervento differenziate in base all’alunno;
- ad individuare strategie per garantire il benessere del singolo all’interno del gruppo classe e nel contesto scuola;
- a contribuire a delineare e perseguire gli obiettivi didattico-educativi previsti dal P.E.I (Piano Educativo Individualizzato);
- ad affiancare l’alunno in tutte le attività espressive e manuali e ad accompagnarlo nel percorso di crescita e di sviluppo delle potenzialità residue coerenti con la didattica inclusiva.
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Corso Online: L’Affiancamento al Sostegno nella Classe con Alunni Disabili
A cura di IGEA Centro Promozione Salute25 ore
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