Il tuo Sito Online e Google Search Console

Ora che il tuo sito è online può iniziare a produrre valore per te, innanzitutto in termini di visite. Esistono fondamentalmente tre modi per ottenere visite:

  1. Comunicare l'indirizzo web del sito (Assunta Webber potrà fare riferimento al proprio sito assuntawebber.it nel proprio CV, nei propri biglietti da visita, nelle proprie email etc.)
  2. Visite da altri siti (un link cliccabile da un altro sito, un post su Facebook e qualsiasi altro riferimento online al tuo sito può portarti visite, soprattutto se ben fatto)
  3. Posizionarsi sui Motori di Ricerca in modo tale da comparire nei risultati per le parole di tuo interesse (nel caso di Assunta Webber, per esempio, per le ricerche di “web master”, “web master a milano” etc.).

La disciplina che si occupa del posizionamento sui Motori di Ricerca è nota come SEO:Search Engine Optimization, Ottimizzazione per i Motori di Ricerca.
E il Motore di Ricerca più utilizzato, ovviamente, è Google.

Nel capitolo 1.4 ti sei prefissato l’obiettivo di posizionarti su Google per una serie di ricerche, o query, su Google. Per la nostra amica Webber le query di interesse sono:

  • assunta webber
  • assunta webber milano
  • assunta webber webmaster
  • assunta webber curriculum vitae
  • assunta webber cv


Nota bene: posizionarsi per queste query non porterà vantaggi economici diretti alla nostra amica perché ognuna di esse presuppone che chi la sta cercando la conosca già (a differenza, per esempio, della ricerca di “web master milano” che potrebbe invece portarle nuovi clienti) ma proprio per il fatto che vi è meno competizione (dubito fortemente che vi siano altre persone interessate a posizionarsi per le stesse query, a meno che Milano non sia piena webmaster omonime di Assunta Webber) si tratta di un obiettivo più facile da raggiungere e quindi più utile dal punto di vista didattico. Vedremo più avanti le tecniche SEO per cercare di posizionarsi per query più competitive.

In questo momento se provi a cercare su Google il tuo nome o qualunque altra delle query che ti eri prefissato non vedrai nessun risultato perché il tuo sito è stato appena pubblicato online.

Esempio di ricerca:


Quando Google avrà indicizzato il sito lo vedrai comparire nella SERP (la “Search Engine Result Page” o “Pagina dei Risultati di Ricerca”). Affinché ciò avvenga, dobbiamo segnalare il sito al motore di ricerca attraverso uno strumento gratuito che Google stessa ci mette a disposizione: Google Search Console (fino a poco tempo fa si chiamava Google Webmaster Tools).
A distanza di qualche giorno dalla segnalazione, riprovando ad effettuare la ricerca, il tuo sito dovrebbe essere indicizzato e quindi dovrebbe comparire tra i risultati di ricerca (nella SERP).

A questo punto, giustamente, ti starai chiedendo: “E come si usa questa fantomatica Google Search Console?” Lo vediamo subito!

Aggiungere una proprietà su Google Search Console

Search Console è uno strumento messo a disposizione da Google ai titolari dei siti web, che ti permette di conoscere determinate informazioni sul tuo sito. In altre parole, se vuoi sapere come Google vede il tuo sito, com’è indicizzato ecc… questo è lo strumento che fa al caso tuo.
Per prima cosa cerca “Search Console”.


Per accedere è necessario un account Google. Se non ce l’hai ancora, ti verrà chiesto di crearlo inserendo Nome, Cognome, Nome Utente e Password e infine dimostrando -nuovamente- di non essere un robot. ;)

Una volta creato il tuo account Google, puoi finalmente accedere a Search Console.

Come puoi osservare, gli strumenti di Google sono generalmente user-friendly. Nella schermata iniziale troverai un messaggio di benvenuto con un breve video e una call-to-action per aggiungere il tuo sito.

Google le chiama “Proprietà”, ma si tratta semplicemente di un altro modo per dire siti. Nel nostro caso abbiamo aggiunto “http://www.assuntawebber.it”, ovviamente tu inserisci il tuo (ricorda di inserire il “www” davanti).
Dopo aver cliccato su “Aggiungi una proprietà”, ti troverai davanti ad una pagina di verifica.


Google vuole accertarsi che il sito sia effettivamente tuo, per cui ti chiederà di effettuare un’azione che puoi fare solo se sei l’effettivo proprietario o il Webmaster.

Il metodo di verifica più diffuso (e consigliato) consiste nel caricare un file HTML fornito da Google sul tuo sito. Prima di tutto questo file va scaricato, basta cliccare alla voce 1 “Scarica questo file di verifica HTML”.

Dopodichè lo devi spostare nella tua root locale (cartella AssuntaWebber per me). Tuttavia, per caricarlo sul tuo sito, devi tornare su FileZilla (tieni comunque aperta la finestra di Search Console, ci torneremo a breve).

Dovresti trovarti in una situazione come questa, con lo strano file di Google nella cartella “tuonomecartella”.

 

Google, però, si aspetta di trovare quel file nella cartella root del tuo sito web (cartella root remota), ossia all’indirizzo che abbiamo visto prima su Search Console al punto 3.

Se torni su Search Console e clicchi sul link ti comparirà un messaggio 404 di errore. Questo perchè il file, al momento, è presente solo nella cartella root locale, ma non in quella remota. Ora lo andiamo a trasferire.

Torna su FileZilla (potrebbe chiederti di reinserire le credenziali per effettuare il collegamento FTP).

Per trasferire il file devi semplicemente selezionarlo e trascinarlo nella cartella remota. Et voilà… il file è online. Comodo vero?
A volte può essere necessario effettuare un refresh per vedere effettivamente il risultato nella cartella root remota (very easy, tasto F5).


Bene! Ora torna a visitare (o ricarica) la pagina che prima restituiva il codice 404 (se l’hai chiusa, basta andare su Search Console e cliccare il link al punto 3), dovrebbe mostrarti un codice simile a questo:

Adesso non ti resta che tornare su Search Console, confermare di non essere un robot e cliccare su “Verifica”.


Et voilà, il tuo sito è verificato!

Arrivato a questo punto, hai finalmente accesso alle informazioni del tuo sito che Google ti comunica. Facciamo ora una carrellata e vediamo una ad una le voci del menu a lato.

Le funzioni di Search Console


Cliccando su “Search Console” in alto a sinistra, vedrai comparire la pagina Home, in cui puoi vedere tutti i siti di cui sei proprietario.

Clicca ora sulla tua proprietà per andare alla Dashboard.

In alto puoi subito vedere i messaggi che Google ti manda (appena iscritto ne riceverai uno di benvenuto con alcuni consigli su come migliorare la posizione della tua pagina nei risultati di ricerca). Sotto, invece, trovi:

  • Errori di scansione. Da tenere sempre sott’occhio, specialmente in caso di modifiche alla struttura delle URL di un sito. Se modifichi il nome di una URL, fai attenzione. Potresti perdere delle posizioni nella SERP. Google, non trovando più il vecchio indirizzo, ti segnala un errore, che puoi generalmente risolvere attraverso un redirect.
  • Analisi delle ricerche. Qui Google ti permette di vedere alcune informazioni sulle ricerche (impression, click…); lo vediamo meglio a breve.
  • Sitemap. Per il momento non ci interessa, ne parleremo più avanti. ;)

Proseguendo con la carrellata:

Messaggi.
E’ il canale di comunicazione tra noi e Google, si tratta degli stessi messaggi che vediamo nella Dashboard.

Aspetto nella ricerca.
Accanto questa voce trovi una “i”, che ti permette di vedere esempi di risultati di ricerca nella SERP.

Dal Titolo, allo Snippet, alla URL ecc… Ma c’è di più. Se clicchi sulle voci, Google ti mostra ulteriori informazioni di approfondimento. Comodo vero?

Per esempio, se leggi maggiori informazioni sullo Snippet, scoprirai che può essere influenzato dal cosiddetto meta tag “description”. Ma non ti preoccupare, vedremo insieme anche questo.
I Sitelink sono dei risultati in più che vengono mostrati a discrezione di Google. La ricerca in un sito ti permette invece di cercare direttamente all’interno del sito senza aprirlo. Poi troviamo l’URL, che già conosciamo. Infine i Rich Snippet Evento e Prodotto, che permettono di vedere maggiori informazioni specifiche sui contenuti o prodotti di un sito e i Breadcrumbs.
In questo tutorial, per il momento, ci concentreremo solo su Titolo, Snippet e URL; le altre sono cose più avanzate.

Dati strutturati.
Aiutano Google a capire il contenuto di un sito e possono essere utilizzati per visualizzare rich snippet nei risultati di ricerca. Al momento non ce ne occupiamo.

Rich Cards.
Le schede multifunzione sono utili per fornire a Google dati relativi a eventi, prodotti ecc. Altra funzione avanzata che per ora ignoriamo.

Evidenziatore di dati.
Area sempre legata ai dati strutturati.

Miglioramenti HTML.
Qui Google ti fornisce dei suggerimenti per migliorare il tuo codice HTML. Se mancano dati o sembrano obsoleti, spesso è perchè il sito è nuovo o i dati devono ancora essere aggiornati.

Sitelink.
Li abbiamo già accennati prima, ricordi? Sono quei link aggiuntivi che compaiono nella SERP a discrezione di Google.

L’unica cosa che possiamo fare è eliminare (in gergo “declassare”) quelli che non vogliamo che compaiano in automatico.

Accelerated Mobile Pages.
E’ un progetto piuttosto nuovo di Google con lo scopo di rendere le navigazione Mobile sempre più veloce.


Fino a qui come procede? Tutto chiaro? Se hai domande non esitare a scrivercele nei commenti alla fine della pagina. ;)

 

Veniamo ora alla parte che probabilmente ci interessa maggiormente per questo tutorial,  quella sul Traffico di Ricerca.

Analisi delle Ricerche.
E’ la pagina più interessante dal punto di vista SEO. Da questa pagina, infatti, puoi vedere cosa stavano cercando le persone che arrivano sul tuo sito. Più nel dettaglio puoi vedere:

  • Clic: indica i clic degli utenti al tuo sito in relazione ad una query che stavano cercando;
  • Impressioni: indica quante volte è stato visualizzato il tuo sito nei risultati di ricerca in relazione ad una determinata query;
  • CTR (Clic Through Rate): è il rapporto tra clic e impressioni;
  • Posizione: ti mostra in che posizione compare il tuo sito nella SERP in relazione a determinate query.

Inizialmente non vedrai alcun dato qui, tutto normale. Devi dare il tempo a Google di indicizzare il tuo sito, e agli utenti di cercarti (di solito bastano un paio di settimane per avere i primi risultati, vedremo più avanti come accelerare questo processo mediante il Link Building).

Per darti un’idea più chiara di come vedrai i dati col passare del tempo, qui in basso un esempio preso da un altro sito:

L’esempio è tratto dalla Search Console di NemboWeb.com da cui è possibile evincere che, per esempio, la chiave di ricerca per cui il sito è più cliccato è “imparare a programmare”, con 346 clic. Possiamo anche ordinare i dati sulla base delle impressioni o della posizione in cui compare il nostro sito nella SERP.

Utile, non trovi? ;)


Link che rimandano al tuo sito.
Questa è una funzione molto interessante, infatti qui puoi vedere quali siti rimandano al tuo con un link. Google scansiona in continuazione tutto il web e tiene molto in considerazione questo dato. Se un altro sito inserisce un link ad una tua pagina, in un certo senso, è come se “tifasse per te”. Più pagine esterne citano il tuo sito, più sei ben visto da Google tendenzialmente.

Ti svelo una chicca a riguardo: Search Console non ti mostra tutti i link a colpo d’occhio, specialmente gli ultimi aggiunti. Se vuoi vedere dei report più dettagliati, devi cliccare su “Altro”.

quindi  su “Scarica ultimi link” e scegliere il formato (CSV o Google Docs)

Tah-dah! Ecco tutti gli ultimi link rilevati da Google e la data della prima scoperta:

 

Link interni.
I link interni sono invece quelli che, all’interno del tuo sito, rimandano da una pagina all’altra (sempre del tuo sito).

Azioni manuali.
Nel caso tu faccia spam, o metta in atto delle azioni scorrette, potresti ricevere delle penalizzazioni da parte dei dipendenti di Google, che ti saranno segnalate in quest’area. È fondamentale che tu la tenga sempre monitorata. È molto meglio chiarire subito con google eventuali malintesi piuttosto che essere relegati a vita in seconda o terza pagina della SERP a causa di una penalizzazione!

Targeting internazionale.
Come puoi osservare, esistono dei tag (hreflang) che permettono di specificare la lingua delle pagine del tuo sito (fondamentale se hai un sito multilingua). Inoltre, puoi specificare il paese a cui associare il dominio, per permettere a Google di offrire dei risultati di ricerca più pertinenti e mirati al giusto target.
Per i domini georeferenziati, come ad esempio il .it, viene già associato il paese di destinazione di default. Se invece possiedi un dominio generico come il .com, dovrai impostare manualmente questo parametro.

Usabilità sui dispositivi mobili.
Big G tiene sempre di più alla navigazione da mobile. In questa sezione, infatti, ti segnala eventuali problematiche nella fruizione da smartphone; principalmente in relazione al design e all’esperienza utente. Ad esempio se ci sono pulsanti troppo piccoli da premere, oppure troppo attaccati tra loro ecc…
Il nostro sito, grazie al foglio di stile che gli abbiamo associato, è già responsive e ottimizzato per i dispositivi mobili. Pertanto, in questa sezione non dovresti vedere nessun problema al momento.


Troppa “carne al fuoco”? Fai una pausa. Scommetto che nella tua mente stai già immaginando una bella tazza di caffè.
Mentre sorseggi ti sarei grato se ci lasciassi un piccolo apprezzamento qui sotto in ricordo di tutto il caffè consumato per la realizzazione di questa guida :)

Grazie mille!


Procediamo ora alla sezione “Indice Google”.


Stato dell’indicizzazione.
Qui vedrai l’andamento delle pagine del tuo sito indicizzate da Google. Nel giro di qualche giorno, quando verrà indicizzata la pagina che hai caricato, dovresti vedere passare il grafico da 0 a 1 (anche in questo caso, prima di avere un riscontro da Google, potrebbero volerci un paio di settimane ma, come vedremo in seguito, è possibile accelerare il processo mediante il Link Building).

Parole chiave per la rete dei contenuti.
In quest’area Google ti suggerisce quali parole chiave sono rilevanti per i contenuti del tuo sito. In pratica, per quali parole chiave sei indicizzato.

Nota bene: la prima fase della SEO è sempre quella di indicizzazione, ossia far sapere al motore di ricerca che il nostro sito esiste in relazione a determinate parole chiave. Successivamente si passa al posizionamento, che è legato alla posizione in cui compare il nostro sito nella SERP in seguito ad una ricerca. Alcune azioni per migliorare il posizionamento sono: ottenere link esterni, migliorare la qualità dei contenuti, migliorare l’esperienza dell’utente, etc.

Risorse bloccate.

Qui possiamo vedere quali risorse sono state bloccate da robots.txt oppure dalla Sitemap. Questi due file, che vedremo meglio in seguito, permettono di stabilire quali risorse devono essere indicizzate dal motore di ricerca e quali no.

Rimozione URL.
Nel caso tu voglia rimuovere una URL dai risultati di ricerca, lo puoi indicare qui.


E’ il momento della categoria “Scansione”.

Errori di scansione.
Come già accennato prima, questa è una pagina importante, in quanto ci mostra l’eventuale presenza di errori di scansione. Se presenti, vanno risolti il prima possibile, per evitare di perdere posizioni nella SERP.

Statistiche di scansione.
In quest’area, puoi vedere l’attività di Google sul tuo sito: dalle pagine sottoposte a scansione giornalmente, alla quantità di dati scaricati giornalmente, al tempo trascorso per il download di una pagina.


Visualizza come Google.
A volte il tempo di scansione del motore di ricerca può essere lungo, soprattutto all’inizio se ancora non conosce bene il tuo sito. Questa funzione diventa molto utile nel caso tu voglia far sapere subito a Google la presenza di nuovi contenuti. Basta indicare l’URL nell’apposita barra e cliccare su “Recupera e Visualizza”.

Dopodiché basta premere su “Invia all’indice” e confermare l’ultimo passaggio.

Et voilà, la tua URL è stata inviata per l’indicizzazione!


Tester dei file robots.txt
Al momento vedrai un codice 404 di errore (che è il codice restituito quando non viene trovata una pagina). Questo perché il file robots.txt non è ancora stato inserito. Don’t panic, lo vedremo più avanti.

Sitemap.
Lo stesso vale per la mappa del sito, in questo momento non c’è. Affronteremo l’argomento più avanti.

Parametri URL.
Si tratta di una funzione avanzata che ora non vediamo.

Problemi di sicurezza.
Qui trovi i problemi di sicurezza che vengono individuati nei contenuti del tuo sito web. Google presta molta attenzione all’aspetto della sicurezza del Web, per esempio dà un vantaggio ai siti che utilizzano il protocollo https (HyperText Transfer Protocol over Secure Socket Layer) per la comunicazione sicura. La comunicazione passa sempre attraverso un http, ma avviene all’interno di una connessione cifrata.

Infine, sotto la voce “Altre risorse”, c’è un mondo di altri tools e risorse utili.

Al momento, per l’obiettivo del nostro tutorial, non approfondiamo nel dettaglio tutte le voci.

Strumento di test per i dati strutturati.
Permette di verificare la correttezza dei dati strutturati che abbiamo inserito.

Assistenza per il markup.
Strumento di assistenza per l’aggiunta del markup dei dati strutturati.

Strumento di test per il markup delle email.
Aiuta a testare i dati strutturati all’interno di un messaggio email HTML.

Google My Business.
Risorsa molto utile che ti permette di verificare l’aspetto della tua attività di business in Maps, risultati di ricerca e Google+. Un esempio giusto per avere un’idea:

Google Merchant Center.
Utile per vendere prodotti su Google Shopping e altri servizi Google.

Google Speed Insight.
L’azienda di Mountain View tiene molto alla velocità di navigazione. Non a caso ha messo a disposizione questo utile strumento che consente di analizzare le pagine di un sito web, valutando con un punteggio da 0 a 100 sia la versione desktop, sia quella mobile.
Ad esempio, inserendo la URL “http://www.assuntawebber.it/” otteniamo questo risultato:

Oltre al punteggio, come puoi osservare, vengono forniti dei suggerimenti per migliorare la velocità e l’esperienza utente.
Il sito che abbiamo realizzato assieme, essendo in puro HTML, ha il vantaggio di essere piuttosto veloce.

Ricerca personalizzata.
Permette di inserire un box di ricerca personalizzato all’interno del tuo sito web (servizio ora a pagamento).

Google Domains.
E’ il servizio di hosting e domini di Google, puoi provarlo se vuoi ma non è l’ideale per imparare le basi del web.

Webmaster Academy.
Si tratta di un corso gratuito messo a disposizione da Google. Epperò, questo è meglio :)

 

Tempo di ottenere visitatori!
Ora che ti sei registrato su Search Console e hai imparato come utilizzare questo strumento per vedere come si comporta Google in relazione al tuo sito puoi iniziare a ottenere visitatori. Il modo più semplice e immediato per farlo consiste nel condividere l’url del tuo sito (es. http://www.assuntawebber.it) sulle tue reti sociali (es. facebook) e cercare di ottenere link in ingresso al tuo sito da altri siti. Quest’ultima attività prende il nome di “link building” (costruzione di link in ingresso) e la vedremo più avanti.

Ma come farai a sapere quanti visitatori avrà il tuo sito? e da dove arrivano? e come si comportano (quali pagine visitano e quanto tempo rimangono su ogni pagina)? 

Lo strumento per ottenere queste informazioni è Google Analytics.

» Vai al prossimo capitolo: 2.3 Aspetti legali: Cookie e Privacy.

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Scritto da

Duccio

Duccio Armenise

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